Situato su di un colle della media Valtenna, a 411 m sul livello del mare, Montegiorgio ha un territorio di circa 48 kmq. L’insediamento originario risale all’epoca picena e romana, come testimoniano molti reperti archeologici rinvenuti dal concittadino Gian Battista Compagnoni Natali nella seconda metà dell’Ottocento. In età romana il suo territorio rientrò nella centuriazione augustea che interessò la città di Falerio Picenus, quando furono assegnate le terre ai veterani della battaglia di Azio (31 a.C.), mentre è controversa l’esistenza, nel territorio comunale, di una città romana chiamata Tignum. Con la caduta dell’Impero Romano e il venir meno del potere centrale, la popolazione si spostò sulle alture: arrivarono i monaci benedettini da Farfa che si stabilirono in zona Cafagnano, intorno alla Chiesa di Santa Maria Grande (attuale S. Francesco), dando vita al primo nucleo urbano. Nel 1099 si costruì la prima cinta muraria e dopo meno di un secolo Montegiorgio divenne comune autonomo.
I secoli XIII e XIV videro fasi alterne di lotta e di riavvicinamento con la vicina Fermo, dalla quale Montegiorgio cercò nel tempo maggiore autonomia. Nel 1229 il paese ottenne da Rinaldo, duca di Spoleto e Rettore della Marca, la giurisdizione su alcuni castelli della zona. Si trattò di un momento di grande espansione e ricchezza che vide anche l’insediarsi nel territorio di due ordini religiosi: quello dei Francescani (1246) e quello degli Agostiniani (1265) e l’insediamento di una colonia ebrea nelle contrade di San Nicolò e Cota, che stimolarono diversi commerci. Successivamente Montegiorgio fu coinvolta, a fianco di Fermo, nelle lotte tra Impero e Papato e ritrovò splendore con la riorganizzazione della provincia anconetana operata dal cardinale Albornoz, fino ad essere teatro delle vicende di Rinaldo da Monteverde. Nel ’400, interessata dalle ostilità tra papa Gregorio XII e Ludovico Migliorati, Montegiorgio si ritrovò al centro delle azioni delle forze rivali, fino a subire il dominio fermano di Francesco Sforza. Per i secoli successivi ci sono limitate testimonianze: sicuramente il paese fu coinvolto nelle vicende che interessarono lo Stato della Chiesa e, con l’invasione francese, entrò a far parte del dipartimento del Tronto, per poi essere annesso al Regno d’Italia.
TIGNUM
Termine derivante dal fiume Tenna, è legato alla tradizione montegiorgese sino al 1540; nelle fonti letterarie è documentato fin dai tempi di Cesare e Cicerone, poi scompare sostituito erroneamente da Iguvium (Gubbio). Probabilmente con Tignum non ci si riferiva ad una città vera e propria ma ad un insediamento romano di tipo militare.