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Montegiorgio

Caro visitatore,

con questa guida vogliamo offrirti alcuni suggerimenti che potranno servirti a conoscere Montegiorgio e questo felice angolo di Marche a met‡ tra il mare Adriatico e i monti Sibillini.
Il centro storico di Montegiorgio si erge su di un rilievo collinare conservando caratteristici vicoli medievali e resti di mura castellane, rimandi di un glorioso passato. Antiche chiese e palazzi gentilizi conferiscono alla cittadina uníatmosfera di solenne e raccolta eleganza.

Montegiorgio e le sue frazioni rappresentano un punto di partenza ideale per brevi itinerari allíinsegna di arte, storia, natura e di altre possibili esperienze. Con una sosta pi˘ lunga poi, potrai partire alla scoperta del territorio Fermano e delle Marche centro-meridionali.

A Montegiorgio potrai assaporare i piatti della tradizione, legati ad un sano stile di vita come quello della Dieta mediterranea. Potrai recarti direttamente dai produttori locali per conoscere e apprezzare i frutti del territorio o curiosare nei laboratori artigianali.


Caro visitatore, siamo sicuri che una volta ripartito porterai con te i profumi e i sapori della nostra terra. Nei tuoi occhi rester‡ impresso il nostro paesaggio, fatto di dolci colline. Nel tuo cuore avranno fatto breccia la semplicit‡ e líaccoglienza della nostra gente.
Raccontando di Montegiorgio e delle sue bellezze farai conoscere il nostro paese: grazie alla tua esperienza avremo il miglior biglietto da visita che potremmo mai immaginare.

Indirizzo
Piazza Matteotti, 33
Giuseppe Petrelli

(Montegiorgio 1873 - 1962): vescovo, lavorò nella diplomazia vaticana per venti anni. Nel 1910, inviato nelle Filippine, fondò la diocesi di Lipa.

Dante Agostino Trapè

(Montegiorgio 1915 - Roma 1987): agostiniano, priore dell’ordine, fondò l’Istituto Patristico Augustinianum di cui fu prima professore e poi preside. Fondò anche la Nuova Biblioteca Agostiniana e concepì l’edizione bilingue in latino ed italiano dell’intera opera di Sant’Agostino.

Gaetano Orsolini

(Montegiorgio 1884 - Torino 1954): scultore e medaglista formatosi nella bottega paterna, vinse molti premi e si aggiudicò diverse committenze in tutta Italia. Autore di numerosi monumenti commemorativi. Suo Il Combattente, intitolato ai caduti di Montegiorgio, in Piazza Alaleona.

Giacinto Cestoni

(Montegiorgio 1637 - Livorno 1718): naturalista e speziale, grande precursore della scienza sperimentale. Studioso di molti fenomeni naturali, scopritore della causa della scabbia, può essere senz’altro considerato l’iniziatore delle “osservazioni scientifiche”. Di natura umile e schiva, fu studioso stimato.

Lucidio Ceci

(Monte Vidon Corrado 1927- Lama 2014): missionario montegiorgese, formatore di intere generazioni di maestri. Vissuto in Bangladesh come educatore globale, ha fatto della scuola una leva per una rivoluzione sociale basata sulla solidarietà. A lui è stata intitolata la Scuola Primaria di Via Mazzini nell’ottobre del 2015 ed è stata apposta una lapide in suo onore in una delle colonne del loggiato ottocentesco.

Frate Ugolino Boniscambi

(Montegiorgio inizi XIV secolo).
Riconosciuto dalla critica storico-filologica come autore del testo latino dei Fioretti di S. Francesco, composti tra il 1327 e il 1340.

Domenico Alaleona

(Montegiorgio1881-1928)
Musicista e compositore. La sua opera più famosa è  Mirra (1913). Anticipatore di alcuni aspetti della tecnica musicale moderna, coniò il termine “dodecafonia”, alla base degli studi musicali del Novecento. A lui è  intitolato il teatro comunale e la piazza dove si affaccia la casa natale.

Andrea Passari

(Siena 1848 - Catania 1917): nobile e benefattore, nel 1879 fondò a Montegiorgio la Confraternita della Misericordia. Un tempo incaricata del trasporto dei malati all’Ospedale e alla sepoltura dei morti, oggi l’istituzione è molto attiva nell’espletamento di servizi sociosanitari.

Giovanni Tiracorda

Castrum Altetae 1617 - Roma 1692), divenne archiatra pontificio di (almeno) quattro Pontefici, maestro di altri illustri medici ed eminente personaggio della scienza medica del XVII sec.

Situato su di un colle della media Valtenna, a 411 m sul livello del mare, Montegiorgio ha un territorio di circa 48 kmq. L’insediamento originario risale all’epoca picena e romana, come testimoniano molti reperti archeologici rinvenuti dal concittadino Gian Battista Compagnoni Natali nella seconda metà dell’Ottocento. In età romana il suo territorio rientrò nella centuriazione augustea che interessò la città di Falerio Picenus, quando furono assegnate le terre ai veterani della battaglia di Azio (31 a.C.), mentre è controversa l’esistenza, nel territorio comunale, di una città romana chiamata Tignum. Con la caduta dell’Impero Romano e il venir meno del potere centrale, la popolazione si spostò sulle alture: arrivarono i monaci benedettini da Farfa che si stabilirono in zona Cafagnano, intorno alla Chiesa di Santa Maria Grande (attuale S. Francesco), dando vita al primo nucleo urbano. Nel 1099 si costruì la prima cinta muraria e dopo meno di un secolo Montegiorgio divenne comune autonomo.
I secoli XIII e XIV videro fasi alterne di lotta e di riavvicinamento con la vicina Fermo, dalla quale Montegiorgio cercò nel tempo maggiore autonomia. Nel 1229 il paese ottenne da Rinaldo, duca di Spoleto e Rettore della Marca, la giurisdizione su alcuni castelli della zona. Si trattò di un momento di grande espansione e ricchezza che vide anche l’insediarsi nel territorio di due ordini religiosi: quello dei Francescani (1246) e quello degli Agostiniani (1265) e l’insediamento di una colonia ebrea nelle contrade di San Nicolò e Cota, che stimolarono diversi commerci. Successivamente Montegiorgio fu coinvolta, a fianco di Fermo, nelle lotte tra Impero e Papato e ritrovò splendore con la riorganizzazione della provincia anconetana operata dal cardinale Albornoz, fino ad essere teatro delle vicende di Rinaldo da Monteverde. Nel ’400, interessata dalle ostilità tra papa Gregorio XII e Ludovico Migliorati, Montegiorgio si ritrovò al centro delle azioni delle forze rivali, fino a subire il dominio fermano di Francesco Sforza. Per i secoli successivi ci sono limitate testimonianze: sicuramente il paese fu coinvolto nelle vicende che interessarono lo Stato della Chiesa e, con l’invasione francese, entrò a far parte del dipartimento del Tronto, per poi essere annesso al Regno d’Italia.

 

TIGNUM

Termine derivante dal fiume Tenna, è legato alla tradizione montegiorgese sino al 1540; nelle fonti letterarie è documentato fin dai tempi di Cesare e Cicerone, poi scompare sostituito erroneamente da Iguvium (Gubbio). Probabilmente con Tignum non ci si riferiva ad una città vera e propria ma ad un insediamento romano di tipo militare.

Come arrivare

Da Nord
Prendere l’autostrada A14 Bologna - Taranto in direzione di Ancona, uscire a Civitanova Marche, prendere la superstrada SS 77 in direzione di Tolentino/Macerata, uscire a Montecosaro, seguire la direzione Rapagnano, continuare sulla SP 78, attraversare Contrada Tenna percorrendo la SP 239 e proseguire in direzione Montegiorgio.
Da Sud
Prendere l’autostrada A14 uscire a Fermo/Porto San Giorgio, proseguire sulla SS 16, svoltare sulla SP 37 e seguire le indicazioni per Montegiorgio.

In treno
Fare scalo presso la stazione ferroviaria di Corridonia-Mogliano e prosegue in autobus con le autolinee Trasfer.

In autobus
Autolinee Contram www.contram.it
Autolinee Trasfer www.trasfer.eu

Aeroporti
Aeroporto “R. Sanzio” di Ancona  (85 km)
Aeroporto d'Abruzzo "P. Liberi" di Pescara (120 km)
Aeroporto “S.Francesco d’Assisi” di Perugia (120 km)

Montegiorgio e le Colline del Buongusto...
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