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Il palazzo si trova nel centro del paese e ne rappresenta uno degli edifici più significativi per mole e maestosità. È chiamato così per essere stato sede del convento degli Agostiniani, che ampliarono una costruzione già esistente, nel 1265. Il complesso comprendeva una serie di costruzioni tutte collegate: abitazioni e una scalinata nella zona dell’attuale loggiato ottocentesco di Piazza Matteotti, la Chiesa di S. Salvatore e il convento. Il Palazzo, distribuito su tre piani, ospitava al piano terra la sagrestia, una cantina e il refettorio, un forno e una grotta ad uso cimitero; al primo piano risiedevano i padri religiosi e al secondo i novizi. Le sue facciate sono cadenzate da aperture regolari e l’ingresso presenta un portale in pietra, in parte demolito. I locali del piano interrato e del primo piano sono coperti da volte a crociera, mentre quelli dell’ultimo piano sono in camorcanna. All’interno si accede alla Sagrestia di San Salvatore. Nel 1780 il Palazzo venne ristrutturato secondo uno stile neoclassico, intuibile dal portico sui tre lati che delimita il cortile con pozzo; è costituito da muratura faccia a vista. Dal 1880 al 1910 fu sede comunale. Nel tempo il convento trovò altri utilizzi: carcere, caserma, forno, fino ad ospitare l’ufficio postale e la scuola media intitolata al concittadino Giacinto Cestoni. Nei locali al piano terra si tengono manifestazioni culturali di vario genere e alcune esposizioni periodiche.