Per Dieta Mediterranea non si intende semplicemente una cucina o un modo di mangiare, bensì uno stile alimentare e di vita, un patrimonio scientifico e culturale, un contesto socio ambientale, un vero e proprio ecosistema. Un modo diverso di esprimere la complessità di questo tema è definirla Mediterranean Way ovvero il “modo mediterraneo di vivere”. Il riconoscimento UNESCO quale Patrimonio culturale dell’Umanità. Lo studio fondante della Dieta Mediterranea è stato il Seven Countries Study. Si è trattato di una indagine promossa dal fisiologo americano Ancel Keys e dal professor Flaminio Fidanza (originario della nostra regione Marche) coinvolgendo un nutrito gruppo di scienziati e collaboratori, condotta su campioni di popolazione tratti da 16 località di 7 Nazioni (Italia, Grecia, ex Jugoslavia, Olanda, Finlandia, Stati Uniti e Giappone; per l’Italia parteciparono Montegiorgio, Crevalcore e la comunità dei Ferrovieri di Roma), durato in una prima fase 31 anni (dal 1960 al 1991) e successivamente protratto per altri 20 anni. Montegiorgio nella regione Marche ha ufficialmente rappresentato la Dieta Mediterranea insieme a Creta, Corfù e la costa dalmata. 
La Dieta Mediterranea viene comunemente rappresentata con la “piramide”, vale a dire lo schema figurato delle categorie alimentari (praticamente tutte!) secondo la frequenza di introduzione. L’altra raffigurazione assai più significativa è però quella del “tempio” greco romano, che rende il concetto della struttura equilibrata e ideale.
Vari studi hanno attribuito a questa un effetto antidepressivo e altri ne hanno evidenziato una azione preventiva nei confronti della malattia di Alzheimer e del morbo di Parkinson. favorisce la fecondazione, lo sviluppo e la sopravvivenza.

Dopo il Seven Countries Study, tutti questi benefici sono stati confermati da centinaia di studi che hanno coinvolto milioni di persone in tutto il mondo.