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Si tratta con tutta probabilità della più antica Chiesa del centro storico (XI sec. c.a.). Residue testimonianze dell’antica costruzione romanica sono visibili, ad un occhio attento, lungo il cornicione dove sono raffigurate protome con sembianze umane e animali. La Chiesa, appartenente ai benedettini fin dal 1263, passò successivamente al vescovo di Fermo e nel sec. XVI alla Confraternita del Ss. Sacramento. Nella seconda metà del ’700 furono eseguiti importanti lavori di ammodernamento a cura del preposto Domenico Minnozzi che ampliarono la chiesa e le diedero l’impronta barocca che tuttora conserva nella facciata dall’andamento originale curvilineo e negli interni rococò. La facciata presenta due nicchie che in origine dovevano forse contenere delle statue oggi scomparse. All’interno, la chiesa si presenta a tre navate, una centrale più grande con volta a botte e le altre due più strette con volte a crociera, decorata a stucchi che incorniciano i sottostanti altari impreziositi da tele di Ubaldo Ricci (Ultima cena, 1710), Filippo Ricci (Sacro Cuore di Gesù e Madonna del Rosario, 1769; Santi Giuda e Simone, 1771), mentre l’abside ospita la pala di Filippo Conti (1766) raffigurante S. Michele Aracangelo. E’ la chiesa delle Confraternite Riunite.