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Il nome deriva dal termine latino “frustum” che significa “pezzetto, tozzo”, perché in effetti si presenta di 5 cm di altezza e non molto lungo. È un dolce diffuso in gran parte delle Marche, le cui origini risalgono addirittura al XIII sec. Nato come piatto povero realizzato utilizzando frutta secca e altri ingredienti che avanzavano dalla cucina. Vanta un vasto repertorio di ingredienti che varia in ogni ricetta, ne esisterebbero addirittura 22 varianti.
Ingredienti
Noci, mandorle, fichi secchi, farina di mais, pane raffermo, cedro candito, succo d’arancia, scorza di limone, uva sultanina, olio d’oliva, cannella, cacao e mosto cotto.
Preparazione
Mettete a bagno i fichi secchi per parecchie ore. Quindi fateli bollire, quando diventeranno morbidi toglieteli dal fuoco asciugateli e tagliateli a pezzi. Aggiungete l’uva sultanina, lo zucchero, i canditi, il miele, le mandorle e le noci. Poi incorporate la farina, il pangrattato e il cioccolato. Si aggiunge la buccia d’arancia grattugiata, la cannella ed un pizzico di noce moscata.
L’impasto si lavora e si amalgama bene con l’olio e mosto cotto quanto basta, poi si versa nella pentola unta e si cuoce ad alta temperatura per 45/60 minuti (180 gradi).